dalle storie del motociclante
Ci son dei giorni nei quali è indispensabile rinunciare al ruolo di comandante e, per mantenere una buona armonia in famiglia, vestire i panni del pittore, no, non Giotto e neppure Rubens bensì Edilio ol pitùùr cola penelessa. E così, dopo attento e animato confronto sulla scelta delle tinte (io sponsorizzo il bianco, che lei definisce da ospedale mentre lo ritengo puro e angelico, lei una non meglio definita gradazione di rosa antico con spruzzata di brillantini quarzati) giungiamo ad un compromesso: - soffitto bianco e pareti a piacer suo! Ed è per questo che mi ritrovo in cima ad una scala appeso ad un pennello che faticosamente trascino innanzi e ‘ndre pensando a Michelangelo ed al suo di soffitto. Dato l’aggrappante, finita la prima mano nell’attesa che si fa? Si va a far benzina alla Pan che è giusto in riserva ed è pure alla soglia dei 200K km, il pomeriggio è tiepido non mi cambio neanche, infilo casco e guanti mi accatto la macchina fotografica e via verso i 200.000 km. Ma, c’è sempre un ma in agguato, c’è traffico e i 199.999 scattano in galleria e non riesco a fermarmi per la foto di rito, appena fuori ecco il patatrac !!!! 0 !!! Dico da 199.999 a ZERO !!! Con tutti i soldi che ho speso a far studiare sti ing. Jap non hanno imparato che c’è 200.000 poi 200.001 - 2 - 3 etc? No si riparte da zero, come se si reincarnasse. Mannaggia a Lei non è che l’ho portata in giro per l’Europa per questo ma ai miei/suoi 200.000 km ci tenevo, Sich!
Vabbè arrivo dal benzinaro, e noto che mi guarda sospettoso, sarà forse l’abbigliamento, casco, tutazza con sopra grembiule azzurro sporco di pittura o forse che faccio fotografie al cruscotto o forse che più di così proprio non ce ne stà, di fatto si avvicina ed io gli esterno tutta la mia amarezza per la storia dei 200k mancati. Lui col sorriso sulle labbra sbotta:- ha ragione io la brucerei-. AAAAAAh dollloree ! Ma dimmelo prima che almeno non faccio benzina :-)))
Rientrato a casa rendo partecipe Anna delle mie angosciose esperienze e lei serafica, con quella sua aria di affettuosa comprensione, mi indica la scala :- vai che è ora della seconda mano-.
Se non è amore questo !